Giorni, settimane, mesi di coronavirus. Un tempo che non ci restituirà nessuno. Un tempo dalle tante ombre e dai tanti colori, che ha le sfumature della malinconia, della preoccupazione, della speranza. Un tempo in cui si legge di più, si rimane collegati a oltranza per sapere le ultime novità. Intanto, tra una serenata al balcone e un flash-mob, “adda passà ‘a nuttata”. Ci si sente quasi degli eroi a restare a casa. A rispolverare l’orgoglio patriottico dell’essere italiani, e dimostrare di essere uniti. Dimenticandoci, però, che siamo quegli stessi italiani un po’ restii a rispettare le regole, a seguire i consigli. Gli stessi che, qualche volta, abbiamo parcheggiato anche in doppia fila.
Esercito
Nassiriya: che il ricordo non duri un giorno
Nassiriya. La memoria è troppo corta per un dolore troppo grande. Un giorno è riduttivo per ricordare chi non c’è più. Coloro che hanno perso la vita in una strage: 19 italiani, 9 iracheni. Succedeva dodici anni fa: il 12 novembre 2003. Nassiriya, Operazione “Antica Babilonia”: 19 italiani (17 militari e due civili) e nove iracheni hanno perso la vita nell’attentato che devastò la base italiana “Maestrale” in Iraq,
Maria Brigida Langellotti, Tenente della Riserva Selezionata, ospite al TGR Rai Basilicata
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