C’est la vie

Il cielo della ToscanaStazioni, attraversamenti e soste veloci. L’alba e l’aroma del caffè. Città e piccoli borghi, un misto di province. Scorci mozzafiato e vedute spoglie. Fiumi, torrenti e quel mare che porta la mente indietro nel tempo. Pianure, montagne innevate e cave di marmo. Pioggia, nebbia e il sole che scalda le guance attraverso il finestrino. Aria “pesante” e scie di profumi.

Cellulari impazziti rimandano a voci stridule e a chiacchiere banali. Per fortuna ci sono i sorrisi che annodano anche gli accenti diversi. Il fare indisponente si perde tra occhi espressivi e sguardi rassicuranti.

La vita è un continuo viaggio e noi i passeggeri di vagoni sempre diversi. Vagoni zeppi di dettagli e storie, proprio come i libri, che ci conducono, di volta in volta, a destinazione. Lasciano spazio a riflessioni, conoscenze e sieste, trascinando le nostre valigie cariche di speranza, entusiasmo, perplessità e timori. Ed è proprio la possibilità di scegliere in quale vagone fermarsi, che ci fa sentire liberi.

In dirittua d’arrivo (posto noto o sconosciuto che sia), ci si lascia andare a qualche considerazione: chi troveremo ad aspettaci, chi incontreremo? Cosa è cambiato o che cosa ci sorprenderà?

Riflessioni che faccio mie anche stavolta, mentre mi avvicino alla stazione di arrivo del mio viaggio. Dopo aver attraversato buona parte dell’alta Italia e della Toscana (transitando in quasi tutte le città in cui ho lavorato), scopro quanto ancora mi emoziona questa terra. I colori, il mare, il sole così caldo. Sarà una fermata “toccata e fuga”, ma la stanchezza verrà ripagata dai sorrisi amici che potrò incrociare e dalla consapevolezza che questi resteranno indelebili. Come le più belle Amicizie.

                                                                                     Maria Brigida Langellotti 

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