Belle anche nell’animo, senza mai cercare di apparire, e la loro forza le rende ancora più belle. Sono entrambe laureate, specializzate, con esperienza, e con una lunga gavetta alle spalle. Sono abituate a viaggiare su quel treno sgangherato, evitando troppi lamenti. Entrambe hanno salutato le proprie famiglie, non senza dispiacere, lasciando anche situazioni delicate, la propria cameretta e gli amici di una vita. Entrambe hanno fatto sacrifici e rinunce, a quantità. Hanno vissuto festività e domeniche in solitudine. Così come è accaduto in tanti giorni feriali. Entrambe hanno subìto l’indifferenza da parte di chi si è dimostrato un tantino arrogante ed astioso. Hanno capito, a malincuore, che ci sono ovunque gli “amici” all’occorrenza, quelli che ti seguono finché sei utile e sempre con un sorrisone sulle labbra, pronto a dire “Yeah”. Hanno conosciuto la categoria dei moralisti, dei saccenti, degli opportunisti, dei vili, e degli ingrati. Un prezzo che sempre più spesso deve pagare chi è preparato e lo dimostra. Chi è anche un po’ temuto perché, in fondo, se la sa cavare. Chi non ha (per scelta e convinzione) la “buona parola” del chiacchierone di turno. Chi dal Sud fa la valigia e desidera semplicemente svolgere la propria professione.
Uno scotto immeritato per due giovani donne coraggiose, e come di frequente accade a chi è come loro. Perché da sempre, in generale, essere donna richiede una grande responsabilità; in più, oggi, essere una donna seria e competente, e anche del Sud (purtroppo c’è ancora chi ha la “puzza sotto al naso” verso questa forma di emigrazione), è ancora più difficile. Ma entrambe hanno saputo costruire, pur nella precarietà in cui costringe questo tempo, castelli di mattoncini luminosi, accogliendo anche nelle loro case da fuorisede e nei loro cuori nuovi affetti e persone speciali. Animi rari che, insieme ad una splendida famiglia, hanno saputo riempire le loro giornate con calore, valori, e qualità umane.
Ecco, così, il viaggio sul treno Taranto-Roma diventa il viaggio dell’amicizia. Un’Amicizia sincera ed inaspettata, coltivata nonostante la distanza. Una ha cercato fortuna nella capitale, l’altra si è spostata un pochino più a Nord. La cosa speciale è che nel tempo ci sono sempre state l’una per l’altra. Con affetto e discrezione, anche nei silenzi. Tante cose sono accadute nel corso di questi anni per entrambe. Situazioni piacevoli e situazioni meno piacevoli. Soddisfazioni e sconquasso. Situazioni che, per certi versi, talvolta, le hanno accomunate ancora di più. Le due giovani donne hanno dimostrato di essere vere Amiche e qual è il vero valore dell’Amicizia, di quel legame che non ha bisogno di smancerie per diventare sano e robusto, e che sa crescere anche a chilometri di distanza. Si sono fatte compagnia anche ironizzando nei momenti più duri: “Visto? Ora ho i capelli cortissimi, proprio come i tuoi”. Un’esigenza per una delle due amiche, una moda per l’altra: di fatto un particolare che le ha unite sempre di più. Mentre l’altra amica la prima cosa che ha fatto in un giorno non comune, e fino a tarda notte (al di là di ogni reale possibilità) è stata quella di riflettere su quanto sia straordinaria questa Amicizia. Lo ha fatto utilizzando ancora una volta la scrittura, sua fedele alleata.
Le due Amiche sono state messe alla prova più volte, superandole. Talvolta hanno rallentato, si sono fermate, imparando a restare anche immobili, sono rimaste a galla, per poi riprendere con la tenacia di sempre il loro cammino. Poi altre prove, ed altre ne verranno: ma sanno già che le affronteranno, a volte col sorriso a volte no. Le due Amiche hanno dimostrato di nuovo, e lo faranno ancora, di essere due donne “toste”, coraggiose, due “piccole grandi rocce”. Due fiere Ginestre, il fiore tipico delle loro terre che cresce anche nella roccia e resiste. Resiste sempre più fiero, bello e profumato.
Nel tempo, le due Amiche hanno anche capito che chi era arrogante ed astioso si è dimostrato ancora più misero nelle difficoltà. Ma tutte e due sono certe che il sole può sorgere ancora più splendente attraverso i sorrisi, le parole e l’aiuto, della famiglia, di tante altre persone care incontrate dalla nascita ad ora sul loro cammino, e grazie a tanti piccoli “Angeli”, che continuano a ripetere che la Vita è bella, sempre e comunque. Sì, la Vita è bella anche grazie a tutti loro. E a donne forti come loro.
Un giorno le due Amiche si ritrovano, ancora per caso, nella città dove quel treno si è fermato quasi quattro anni fa: questa volta no, ma presto si organizzeranno per fare un giretto insieme, tra sorrisi, racconti e un caffè. E insieme continueranno a scrivere altre pagine su questa bella Amicizia. Sanno bene che il segreto è avere pazienza e avere fiducia, senza mai perdere quel sorriso e quell’entusiasmo che le contraddistingue. Come solo le donne coraggiose e speciali sanno fare.
Dedicato a me e a Margherita G.
Ti voglio bene, cara
P.S.: penso che sia giusto essere obiettivi, anche quando è il caso di dire “bravi” a se stessi e a chi si vuole bene.
Maria Brigida Langellotti