“Adesso parliamo e facciamo un discorso da PERSONA A PERSONA”.
“Non piangere, non serve. Non dovevi piangere in negozio per quel motivo e nemmeno fuori”.
Mentre attraverso la strada, vengo richiamata da un tono di voce deciso, ma tenero allo stesso tempo. In modo naturale, mi fermo e seguo con lo sguardo. Mamma, figlio di circa nove anni e una bimba sui quattro anni.
Ascolta il podcast “Il GiornoBuono”
Dalla rubrica “Il GiornoBuono”, a cura della giornalista Maria Brigida Langellotti, il podcast “Il gioco di frizione”, pubblicato sulla rivista “VITA – Il viaggio tra mente, corpo e anima”.
Il numero di dicembre della rivista è online all’indirizzo www.vita-magazine.com.
Calar della sera al “Ponte”
Calar della sera al “Ponte”.
Probabilmente uno degli ultimi tramonti di quest’estate 2021.
Il mio momento perfetto. Quello trascorso tra “me e me”. Tra me e la musica filtrata dagli auricolari. Tra me e i miei passi svelti. Poi lenti.
Tra me e i saluti degli altri “camminatori”. Tra me e i messaggi e le telefonate più importanti.
Gino Strada, ci mancherai
Manca il respiro che non riesco a spiegare.
Incredulità, tristezza e senso di vuoto.
Ma anche tanta gratitudine e ammirazione.
Un uomo sempre pronto a difendere i diritti e la dignità di ognuno.
Coraggioso, libero, con una forte umanità dedita agli altri.
Diretto in ogni circostanza, moralmente onesto.
Grande contributo nelle sue azioni, che si trasformavano in fatti attraverso Emergency.
Il suo esempio è una lezione per tutti noi.
Tutto l’universo obbedisce all’amore
“Tutto l’universo obbedisce all’amore”. E mai prima di adesso se ne era sentito così tanto il bisogno. Di più amore. Lo aveva capito già da tempo, il cantautore siciliano Franco Battiato, tanto da onorare questo concetto in una delle sue canzoni più belle. Quelle che non tramontano mai e che si ascoltano quando ci si vuole sentire in pace con il mondo. Nell’epoca del distanziamento sociale, causa Covid, il ritornello della canzone del Maestro risuona potente, da ripetere come un mantra. Diventa così intenso da non lasciare indifferenti di fronte a questo sentimento e a tanta verità, naturale e mai banale.
Siamo ciò che sappiamo fare, non come ci facciamo chiamare
Sono tornati in classe. Cellulare in mano e poca voglia di studiare
Genitori che avete tanto caldeggiato il ritorno a scuola in presenza dei vostri figli. Perché la didattica a distanza non era funzionale e non era abbastanza istruttiva. Voi che credete nel valore dell’istruzione e nell’importanza della scuola, tanto da manifestare e far manifestare i vostri figli per chiedere a gran voce un ritorno in classe. Voi che avete espresso quotidianamente il vostro malcontento sulla didattica a distanza nelle chat di gruppo. Beh, è fondamentale insegnare ai vostri figli, anche e soprattutto, il valore del rispetto degli altri e delle regole.
Fischia il vento. Vento di crisi
Spaccature invece che coesione. Affondi al posto di condivisione. In un momento così delicato per tutti, in cui è prioritario non distrarsi, mancava solo la crisi del Governo. E che qualcuno, un bel giorno, l’aprisse così. Non uno a caso. Il solito demiurgo che ha dimostrato, nel tempo, di non essere indifferente a uscite sprint. Di fare, disfare, far cadere, far dimettere. Sempre nell’ottica dello “Stai sereno”.
Mamma, 27 anni senza
Luci, suoni, effetto “discoteca”… in corsia
Quella fame d’aria la conosco. Ronzio, prurito, sete, affanno. La pressione sulla gola. La visiera che si appanna continuamente. La voce sempre più flebile, fino a scomparire. Tutto in quella bolla di plastica. Che annienta, ma dà speranza. Quando indossi il casco “Cpap” (sistema di ventilazione assistita non invasiva che aiuta a respirare) è un arrivederci alla vita che pare un tempo senza fine. Si attende di riaffacciarsi alla normalità, aggrovigliati in una ragnatela di tubicini e fili.