La vittoria regala sorrisi, strette di mano. Fa sentire forti, fieri, riconosciuti.
La sconfitta è sempre amara. Pone davanti ai propri limiti. E lascia un po’ soli.
La vittoria segna un traguardo. Rafforza le convinzioni.
La sconfitta spesso mortifica e porta a galla imperfezioni e fragilità.
La vittoria rende ancora più invincibili e spiana la strada verso nuovi successi.
La sconfitta lascia immobili. Trasforma i desideri in illusione.
Eppure attraversare le sconfitte, elaborarle positivamente, rende più consapevoli, più attenti. Piú umani. Certo, serve una giusta dose di coraggio per ammettere lo sbaglio (prima di tutto a se stessi) e anche una buona dose di umiltà per chiedere scusa.
Gli errori mettono in discussione le proprie sicurezze e in questo sconquasso possono essere uno stimolo a fare meglio. A non commettere gli stessi errori. Riconosce uno sbaglio, e tramutarlo in un’opportunità per migliorarsi, fa sì che anche un sconfitta possa diventare una piccola vittoria personale. Saremo meno invincibili agli occhi di chi ci vorrebbe diversi, ma più credibili ai nostri occhi e per chi non ci vuole perfetti.
I supereroi aiutano a sognare, ma spesso non sono umani. La vera vittoria è essere veri. È essere se stessi. Leali, seppur imperfetti. Perché inciampare e ricominciare con più energia è una grande libertà ed una grande ricchezza.
“Quando perdi, non perdere la lezione” (Dalai Lama)
Maria Brigida Langellotti