Na tazzulella e cafè

Ogni tempo ha le sue tendenze, si sa. Ogni ambiente ha le sue regole e ogni vip ha le sue manie. Da che mondo e mondo è stato sempre così, e le grandi star continuano a passare agli onori della cronaca non solo per le loro qualità professionali, ma spesso anche per vezzi e consuetudini pre-spettacolo. Moda che, ultimamente, ha contagiato, evidentemente,  anche alcuni conduttori nostrani.

C’è chi si presenta in studio mano nella mano con il co-conduttore e chi con la tazzina del caffè per “condividerlo” virtualmente con i telespettatori. Ma anche no, grazie.

Saranno riti di buon auspicio, saranno le novità di alcuni palinsesti televisivi, fatto sta che, personalmente, resto stupita. Stupita perché ero rimasta alle dichiarazioni dei cantanti sui propri riti scaramantici prima di salire sul palco. Poi d’un tratto mi accorgo che anche alcuni conduttori tv non fanno eccezione. Ovviamente il siparietto non avviene dietro le quinte, ma è “gentilmente” condiviso negli studi televisivi con il pubblico presente e con gli spettatori a casa.

Facendo zapping con il telecomando ne ho viste delle belle, perle televisive che proliferano di stagione in stagione. Sono rimasta già perplessa vedendo due conduttori di un programma televisivo, in onda in estate, entrare in studio mano nella mano a inizio puntata, per poi fare il “batti il cinque” (o come si chiama) in segno di intesa ed affiatamento professionale. Poi sono amaramente giunta alla conclusione che i tempi sono cambiati quando ho visto, in un’altra trasmissione quotidiana, i due conduttori sorseggiare il caffè ad inizio di trasmissione. Una trasmissione di attualità ed informazione, non un programma culinario e di degustazione, dove assaporare qualcosina in diretta magari ci sta. Qualcosa che anticipava questi nuovi “canoni” televisivi e queste nuove forme di “condivisione” con i telespettatori era apparso già alcuni anni fa in un altro programma televisivo, dove la conduttrice era solita offrire un bicchiere di birra ai suoi ospiti.

Si potrebbe continuare ricordando quella che è, ormai, una prassi per il conduttore di mostrare, in ogni puntata del suo programma televisivo, le cravatte ricevute in dono dai telespettatori.

Son “ganzi” direbbe qualcuno. Eppure erano così veri i programmi di qualche anno fa con i conduttori che entravano nelle case degli italiani in punta di piedi, piuttosto che una certa tv generalista di oggi che trasmette soprattutto in nome dell’audience.

Nulla di deplorevole, per carità. Non è questo che, nel complesso, adombra le scalette della programmazione quotidiana. E poi l’attualità impone, certamente, riflessioni più profonde. Ma non ho resistito, comunque, ad esprimere il mio pensiero su questi cambiamenti. Penso che un approccio piú sobrio non escluda quello più brioso, una giusta dose di equilibrio non guasta mai. Penso, in linea generale, che ricercando sempre l’effetto sorpresa non si affini il prodotto. Penso, in particolare per i programmi di informazione ed attualità, che il pubblico si conquisti stimolandone curiosità ed interesse attraverso i contenuti, offrendo spunti di riflessione, parlando delle notizie (non necessariamente sempre di quelle brutte). Penso che se si alimenta un dibattito intelligente, si ottengono risultati autentici e duraturi. Che vanno al di là della logica dell’audience. Un risultato che non mi pare sia di poco conto.

Maria Brigida Langellotti

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