C’è un momento per rilassarsi e uno per darsi da fare. C’è un momento per fare tante chiacchiere, e anche opportune polemiche, e un momento per rimanere in silenzio, non sprecare il fiato per conservare preziose energie ed essere di aiuto. C’è un momento per ridere e uno per piangere. Ecco, questo è il momento del dolore, di essere fattivi, concreti, solidali. Poi arriverà anche il momento della riflessione e dell’analisi. Ma oggi no, c’è troppo da fare, gente da salvare, neve da spalare, mani da riscaldare, sguardi da rassicurare, animali da rifocillare.
Approfondimenti
Oriana Fallaci, dieci anni dopo
Oriana Fallaci (Firenze, 29 giugno 1929 – Firenze, 15 settembre 2006). Passa il tempo, e come passa. Così, in un battibaleno, una data ci ricorda che sono già trascorsi dieci anni dalla sua morte. Da quando la grande giornalista e scrittrice se n’è andata, trascinando con sé un’affezione senza tempo.
La triste gioventù
Degli amici ci si fida. Punto. Così come della famiglia. Logico. È questo che abbiamo appreso fin da piccoli. La raccomandazione più comune tra i genitori è sempre stata quella di “Non dare retta agli sconosciuti. Di non fidarsi”. Perché degli sconosciuti era “ovvio” che non ci si potesse fidare. Per questo, intere generazioni sono cresciute con la chimera di famiglie speciali e di amichetti del cuore, ma anche con l’idea degli sconosciuti come persone in malafede.
Ricordi coraggiosi
25 febbraio 2015. Esattamente un anno fa. Con la mente a quella corsa speranzosa dal respiro fragile. Pensando al freddo di certe stanze, alla delicatezza di alcune mani e al calore di cuori speciali. Allo sguardo prezioso di papà e dei miei fratelli, all’affetto della mia famiglia, alla generosità di due AmicheperSempre e alla solidarietà che accarezza. Un anno di forza e prove coraggiose. Coraggio che non deve ancora, e mai, mancare. Anche nella nuova corsa.
Dove c’è sfruttamento, c’è schiavitù. Anche nel giornalismo
“Non credo che ci sia una schiavitù, non credo che ci sia la barbarie in Italia”. Ecco il pensiero del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sulla situazione dei giornalisti in Italia. Il problema delle basse retribuzioni di tanti giornalisti è stato sottoposto alla sua attenzione dal presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Enzo Iacopino, durante la conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio.
A chi non si arrende
Un pensiero sommesso e commosso per Valeria Solesin, vittima del terrorismo in un “tranquillo” venerdì sera. Era in Francia per proseguire i suoi studi. Era al Bataclan quel tragico 13 novembre per trascorrere una serata spensierata. Nell’attentato per mano dell’Isis è morta insieme ad altre 129 persone innocenti.
Più giornalisti e meno dilettanti
Riflettevo sulla professione: il mondo del giornalismo, negli ultimi anni, ha perso professionisti rari (tanti ancora giovani), quelle penne dalla schiena dritta che avrebbero respinto con forza ogni forma della cosiddetta “tv del dolore”. Viceversa, si assiste, in alcune situazioni, alla presenza di quelle penne dalla schiena meno dritta (ma molto molto meno) che diffondono notizie dubbie o addirittura falsi scoop.
Lutto nel giornalismo, ci lascia Maria Grazia Capulli
La giornalista Maria Grazia Capulli è partita per il suo ultimo viaggio. Un dolore immenso e spiazzante. Collega mai altezzosa, che ha sempre fatto il suo lavoro con intelligenza, umiltà e serietà. Lo dimostravano la delicatezza e il rispetto che ha trasmesso attraverso ogni notizia che ha dato nei Tg.